Accadde oggi, 91 anni fa nasceva Luis Vinicio: O’ Lione che fece grande il Napoli

Accadde oggi, 91 anni fa nasceva un calciatore e poi allenatore che ha fatto innamorare Napoli ovvero Luis Vinicio detto O’ Lione

Alfonso Pannone  - Autore
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O’ Lione a Napoli vuol dire solo una cosa: Luis Vinicio. Prima attaccante e poi allenatore in una città che lo ama dal 1955. Oggi 28 febbraio, compie 91 anni, ma prima di parlare del periodo azzurro bisogna partire dalle origini. Nato a Belo Horizonte nel 1932, Luis Vinicio de Menezes esordisce l’11 novembre 1951 con la maglia del Botafogo dove contro l’Olaria segna una delle quattro reti della sua squadra. In terra carioca giocherà per 3 anni dove creerà un grandissimo tridente con con il fuoriclasse Garrincha e l’italo-brasiliano Dino Da Costa. Nell’estate 1955, il Botafogo si trova in Europa per una tourneé estiva. Sarà in quell’occasione che verrà notato ed acquistato dal Napoli che lo portò all’ombra del Vesuvio. Gli azzurri non furono gli unici che fecero un’offerta per il brasiliano ma lui scelse Napoli senza alcun dubbio, senza preoccuparsi di possibili ingaggi più alti. Una scelta di cuore che si ripeterà anche in un’altra occasione.

Luís Vinício ai tempi del Napoli
Luís Vinício ai tempi del Napoli

Napoli, Vinicio e le 5 stagioni da leone

L’attaccante arriva a Napoli con un ricordo dal Brasile dal quale nacque il soprannome O’ Lione : Vinicio, quando partì dalla terra carioca per l’Italia, mise in valigia un leone di bronzo che gli diedero gli amici del Botafogo, il suo club. “Au leau do Botafogo/Al leone del Botagofo”, c’è scritto sulla targhetta. Rimase 5 stagioni all’ombra del Vesuvio dove mise a segno 69 reti in 152 presenze nel massimo campionato italiano. Vinicio era terminale offensivo in una rosa che nella stagione 1957/1958 termina al quarto posto e che fino a quel momento era il secondo miglior piazzamento nella storia azzurra dopo il terzo posto ottenuto nel 1933. Vinicio detiene inoltre un primato che nessuno nella storia del Napoli potrà replicare, ovvero il gol inaugurale allo Stadio San Paolo, ora Stadio Diego Armando Maradona. L’avventura di Vinicio a Napoli finì nel 1960 quando passò al Bologna dove trovò poco spazio.

Napoli e Vinicio ancora insieme: stavolta da allenatore

O’ Lione, però, non si fermò ad essere il re dell’area di rigore nei suoi anni da giocatore. Vinicio, infatti, si distinse anche come maestro della panchina introducendo in Italia una filosofia di gioco che prima di allora era presente solamente in Olanda e nella nazionale olandese: il calcio totale. Si parlava di scelte di cuore e proprio questo lo portò nuovamente al Napoli dal 1973 fino al 1980, non consecutivi perché dal 1976 al 1978 andò alla Lazio. Di nuovo all’ombra del Vesuvio, O’ Lione tornò a ruggire mettendo la firma su due delle più importanti stagioni azzurre ovvero quella 1973-1974 dove il Napoli arrivò terzo ma soprattutto quella 1974-1975 nella quale i partenopei sfiorarono per la prima volta nella loro storia il sogno scudetto piazzandosi al secondo posto a soli due punti dalla Juventus. Napoli e Vinicio, un amore ed un legame che non si sono esauriti. Dai semplici campi di calcio fino ad una città che da sempre ha voluto e vuole bene ad uno dei suoi simboli, insomma tanti auguri O’ Lione.

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