Dopo giorni di silenzio, usati anche per riflettere sul forte legame che c’era con lo scomparso e il compianto Gianluca Vialli, Roberto Mancini, commissario tecnico della nazionale italiana, è tornato a parlare della già citata tragedia che ha colpito l’amico, ai microfoni di Porta a Porta: “All’inizio non mi parlò della sua malattia, me l’ha rivelata nel 2019, mi disse di non averlo fatto prima per non farmi soffrire. Era molto positivo, fino all’ultimo abbiamo sperato in un miracolo. Quell’abbraccio ha racchiuso tutto a livello sportivo e non solo. Voleva vincere con noi i Mondiali del 2026. Sono andato a trovarlo con un po’ di paura. Invece era allegro, abbiamo riso, scherzato, ha chiamato Attilio Lombardo al telefono. Mi ha detto “sono sereno, stai tranquillo””.