Durante la conferenza stampa di presentazione del ritiro estivo della squadra a Dimaro, il Presidente De Laurentiis ha ufficializzato la data dell’ultima di campionato con la Sampdoria che si giocherà il 4 giugno alle ore 19 per poi lasciare che la festa scudetto inizi dopo la premiazione con il capitano Di Lorenzo ad alzare il trofeo.

Poche ma solide certezze come la data del primo ritiro a Dimaro fissato al 14 luglio sino al 25 ma nessuna risposta sul tormentone Spalletti-Giuntoli che non si comprende se sia in qualche modo intrecciato. Eppure sei giorni fa il tecnico del Napoli con la maschera di Osimhen mentre usciva con la Panda da Castel Volturno urlava “vi depisteremo”.
Ne seguì la cena in centro brindando con buon vino scelto da De Laurentiis tra battute e gran sorrisi: tutto sembrava presagire alla continuazione del rapporto che chiedeva solo la firma. Un biennio? Garanzie tecniche? Sembrava si dovessero definire solo i dettagli nel corso dell’incontro ufficiale e invece…. Invece. Tuttavia l’ipotesi (ma è solo un’ipotesi) è che Spalletti non voglia prolungare ma accettare di guidare il Napoli sino al termine del contratto, ovvero fino al 2024, prende corpo.

In sostanza è emerso il sospetto che le due parti resteranno arroccate sulle proprie posizioni; e anche per la situazione di Cristiano Giuntoli è tutto da capire, quanto il flirt con la Juventus sia compromesso e quanto incida l’eventuale partenza del ds azzurro con la permanenza di Spalletti.
Valutazioni che De Laurentiis, apparso in splendida forma in conferenza stampa, avrà fatto, magari confrontandosi con l’ad Andrea Chiavelli che è il grande regista nell’ombra di questo Napoli e che proprio lui volle Giuntoli fortissimamente quando era nel Carpi. Dovranno parlare, capire, litigare, senza dimenticare però che un contratto va onorato e non basta dire – quando conviene – “me ne vado”. Così anche per Luciano Spalletti che firmò e accettò con Napoli nel cuore.

Napoli, prima del futuro si prepara il big match contro l’Inter
Tutte le questioni però vanno ora rinchiuse nel cassetto almeno fino al 4 giugno perché la partita con l’Inter non ha solo valore simbolico. Al Napoli non servono i tre punti per la classifica ma per il futuro, mentre i nerazzurri devono puntare alla qualificazione in Champions League restando nel range delle prime 4 in classifica non potendo giurare che il 10 giugno vinca contro il mostro Manchester City.
Tuttavia Inzaghi pensa al turnover dovendo affrontare la Fiorentina nella finale di Coppa Italia il 24 maggio, così Acerbi dovrebbe riposare e Brozovic dovrebbe essere in campo dal 1′ per l’ l’infortunio di Mkhitaryan con Lautaro e Lukaku in attacco.

Il Napoli dovrebbe scendere in campo al gran completo ad eccezione di Lozano e probabilmente anche di Mario Rui che ha svolto lavoro personalizzato, mentre Victor Osimhen sembra aver superato l’influenza ed ha completato l’intera seduta in gruppo.