Nato a Correggio il 25 settembre del 1956, è stato uno dei protagonisti principali del double conquistato dal Napoli nella stagione 1986/87. Un calciatore duttile, che nella propria carriera ha svariato in più posizioni, partendo da punta a Carpi in Serie D, per spostarsi ad ala nel Perugia dei miracoli di Ilario Castegner. Acquistato dall’Inter nel 1981, fu trasformato da Rino Marchesi in uno dei mediani più forti di sempre. Per vederlo sotto l’ombra del Vesuvio dovettero passare ulteriori 3 anni, ed un litigio con il presidente dei nerazzurri Ernesto Pellegrini. A Fuorigrotta il classe ’56, è ricordato per la tenacia da guerriero mostrata in campo, che ben presto lo portò a diventare il braccio desto di Diego Armando Maradona. Con la maglia degli azzurri, nella stagione 86-87 conquistò la Coppa Italia e lo Scudetto, il primo della storia del club campano. Nel 1988 tentò nuovamente l’impresa, che però si infranse contro il Milan, che con Marco Van Basten e Ruud Gullit si accaparrò la prima posizione. In vista della prossima gara dei partenopei, contro la Juventus, in programma il prossimo 13 gennaio, è intervenuto ai nostri microfoni l’ex calciatore, Salvatore Bagni.
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Napoli-Juventus, Bagni: “Gli azzurri domineranno la gara”
Terminato il Mondiale, il Napoli non è ripartito con il piede giusto contro l’Inter, la gara contro la Sampdoria è considerabile un segnale di ripresa?
“La partita contro l’Inter è stata prettamente diversa, poiché i nerazzurri si giocavano tutto contro il Napoli, dunque per gli azzurri non è stato semplice, ma poi le altre partite sono sempre tre punti, e gli azzurri lo hanno mostrato recuperandone già due dalle due squadre di Milano, che non hanno vinto nella scorsa giornata di campionato. Spalletti ed il suo staff hanno programmato giustamente ed intelligentemente questa seconda parte di campionato, facendo in modo che la squadra cresca poco a poco e riesca ad arrivare fino a giugno senza troppi problemi fisici. Non sono preoccupato assolutamente, cresceremo ancora e già da domani, secondo me, faremo ancora meglio“.
La Juventus arriva alla gara forte di 8 vittorie consecutive senza subire gol, gli azzurri con 7 punti di vantaggio: che partita sarà quella di venerdì sera?
“Non c’è alcun dubbio, la gara la dominerà il Napoli: terrà il pallino del gioco, ponendo in campo la personalità come ha sempre fatto, anche nella partita che ha perso, in cui ha giocato gestendo la palla, magari non con tanta velocità, però la mentalità ormai è quella. Perciò la partita la faranno gli azzurri e se la Juve ripeterà le stesse prestazioni secondo me il Napoli non faticherà per portare a casa questa partita, perché 8 partite consecutive senza subire gol sono tanta roba, però se dovesse ripetere lo stesso gioco di queste non sarebbe un’ottima idea, perché difendersi sempre con la squadra guidata da Spalletti, solo con delle ripartenze, può causare problemi alla compagine di Allegri. I partenopei davanti hanno giocatori veramente molto importanti, anche a centrocampo giocatori che possono inserirsi e far gol, perciò una partita prettamente difensiva non penso che gioverebbe molto alla Juventus”.
La sfida contro la Juventus potrà risultare decisiva ai fini della lotta scudetto?
“Sicuramente se il Napoli dovesse vincere contro la Juventus, nella lotta resterebbe soltanto il Milan, a sette punti. Poi vedremo cosa succederà, ma se vincerà, il Napoli riprenderà anche il bel cammino mentale che aveva interrotto a novembre per il Mondiale. Non è che possiamo vedere e valutare solo le ultime due partite, è un cammino spettacolare degli azzurri, perché hanno fatto vedere organizzazione, spettacolo, gioco e gol. I risultati ma sono arrivati attraverso il gioco, che è la cosa che a me piace di più”.

Napoli, Bagni su Kvaratskhelia: “Deve riprendere la condizione, non è un calo mentale”
Kvaratskhelia, autore di una prima parte di stagione fuori dal normale, potrebbe essere decisivo nella gara di venerdì oppure sta vivendo un calo mentale?
“No lui deve riprendere la condizione, ha avuto problemi anche di lombalgia. Non c’entra niente il calo mentale, praticamente lui è quasi tre mesi che è fermo, 50 giorni dal mondiale ed aveva già saltato 20 giorni, per le ultime tre partite del campionato, a novembre. Solo questione di condizione, non mentale ma fisica, è ovvio che se non ce l’hai le gambe certe cose che hai fatto e che hai nelle corde non le puoi ripetere. Inoltre lui è sempre importante anche se poi Spalletti l’ha sostituito due volte, non deve per forza decidere sempre lui la partita, ci sono gli altri 10 e il Napoli è una squadra, è il singolo che si mette a disposizione della squadra, per quello che ha portato in questa posizione il Napoli”.
Ci racconti della sua esperienza con la maglia del Napoli, con cui ha conquistato il primo Scudetto nella storia del club partenopeo
“A Napoli vado ogni settimana da 38 anni consecutivamente, sono felice di aver fatto la storia di quella città. Quello che maggiormente mi accomuna a questa città non è la vittoria sul campo ma quello per cui siamo ancora ricordati. Auguro agli attuali ragazzi che giocano con la maglia azzurra di conquistare il terzo scudetto, poi il quarto il quinto ed il sesto, perché è una grande emozione tornare lì ed essere ricordato come se fossi una figura attuale della società partenopea, dopo più di 33 anni, come se avessi giocato ieri. Questa è la differenza sostanziale, quella che mi ha fatto restare sempre affezionato a Napoli. Questa stagione bisogna compiere l’impresa, la più grande in assoluto. Gli azzurri non partivano da favoriti, anzi v’erano numerose preoccupazioni. Di questo va dato un grosso merito a figure come Spalletti, Giuntoli ed il presidente della società, infine ai giocatori che vanno in campo. Ci resta che sperare”.