Un campionato così serrato di impegni ha fatto capire molte cose, soprattutto per il distacco così disarmante che si è venuto a creare tra la prima in classifica e tutte le altre. Per fare ciò che sta facendo il Napoli di Luciano Spalletti c’era bisogno di una profondità di rosa notevole e di una continuità nelle prestazioni non indifferente, cosa che non hanno avuto tutte le altre inseguitrici fino a questo momento, oltre al fatto che la squadra azzurra ha avuto, senza la minima discussione, i suoi due trascinatori.
Coloro che stanno portando la squadra partenopea, al momento con un vantaggio di +18 punti sull’Inter di Simone Inzaghi, sono senza alcun dubbio Kvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen. Uno è il capocannoniere della Serie A con ben 19 gol in 20 partite, mentre l’altro non è da meno, 10 gol e 9 assist da esterno offensivo. Numeri che hanno trascinato il Napoli di forza in cima alla classifica, senza dimenticare ovviamente il collettivo di squadra che ha reso tutto il resto possibile.
Napoli, l’elogio di Giuseppe Bergomi

Come ampiamente già anticipato, il percorso che stanno facendo gli azzurri è un qualcosa di a dir poco straordinario, a maggior ragione dopo che nell’ultima sessione di calciomercato estiva sono stati persi numerosi pezzi fondamentali dello scacchiere del Napoli di Luciano Spalletti. Cosa che non ha scalfito minimamente i pensieri e poi la messa in pratica delle idee del tecnico toscano, che poi ha dimostrato sul campo, con un gruppo completamente rinnovato, di poter fare un qualcosa di grande.
Un qualcosa di grande che effettivamente sta accadendo, soprattutto grazie a due uomini come Kvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen che stanno portando la squadra campana verso il sogno di una vita e proprio su questo è voluto intervenire l’ex calciatore dell’Inter Giuseppe Bergomi, in un’intervista a Sky Calcio Club, ed ecco le sue parole: “A gennaio, il Napoli era primo ed il Milan secondo, poi l’Inter ha battuto il Napoli e successivamente ha pareggiato col Monza. Continuo a pensare che sia una squadra forte, ma se ha un doppio impegno ravvicinato, beh, va in difficoltà.
L’Inter, per vincere tante partite, deve rischiare di prendere contropiede e deve portare tanti giocatori in porta. Khvicha Kvaratskhelia prende palla e va in porta. A Victor Osimhen basta avere un lancio lungo. L’Inter, invece, deve portare tanta gente nell’area avversaria. Dipende anche dall’età degli interpreti. E’ una questione di caratteristiche tecniche, più che psicologiche, secondo me. L’Inter fa vedere delle bellissime partite, ma non riesce ad avere quella continuità. L’Inter ha un’età media di 30 anni, deve fare per forza turnover”.