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Pazza, pazza partita per un risultato ancor più incredibile: il Napoli è stato eliminato ai rigori dalla Cremonese, che in classifica ha 40 punti in meno. È il fascino di uno sport che riesce a portarti alle stelle e dopo tre giorni farti piangere di rabbia.
Luciano Spalletti ha mandato in campo il Napoli 2, con il solo Meret ultratitolare, che non ha incantato per trame di gioco, subendo il gol di Pickel dopo 18 minuti. Ma prima Juan Jesus al 33′ e poi Simeone al 36′ sembrava che avessero messo a posto la situazione. Nel secondo tempo gli azzurri, travestiti da biancorossi per beneficenza, hanno controllato la partita, non riuscendo però a segnare il gol che avrebbe chiuso la partita e sul finire del tempo Afena-Gyan ha portato la Cremonese ai tempi supplementari. Trenta minuti condizionati da Giove Pluvio, che ha reso difficile anche il controllo di palla così che la lotteria dei rigori ha punito Lobotka a sbagliare quello decisivo.
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Napoli, le seconde linee da rivedere
Tuttavia la spiegazione della sconfitta non va ricercata in un rigore sbagliato come si fosse giocato una finale col Real Madrid, quanto piuttosto in una squadra totalmente cambiata che ha fatto fatica a gestire la palla come sa, a trovare il compagno a memoria per il passaggio, a far scattare il fuorigioco quando occorre. E Spalletti ha rischiato per poter gestire al meglio un calendario fitto e impegnativo tutelando l’intera rosa; non è riuscito nell’impresa e non accampa scuse: “Non siamo stati così bravi come al solito”. Due pali, il miracolo di Carnesecchi su Osimhen appena entrato hanno comunque testimoniato che la serata era storta come il tempo e che il fato – forse – ha fermato il Napoli in una stagione speciale che ha riservato appuntamenti speciali.
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Ma in questa partita, protagonista in negativo è stato un arbitro. Ancora una volta occorre sottolineare come una direzione arbitrale possa condizionare un risultato e anche la correttezza del gioco. L’arbitro Ferrieri Caputi ha lasciato che il gioco duro avesse la meglio mostrando un rosso fuori tempo massimo e tanti gialli quando ormai il danno era già stato fatto. Poco conta dare o non dare un rigore se durante l’arco della gara si è lucidi nel punire e tutelare: Ferrieri Caputi ha innervosito i giocatori, il pubblico e sicuramente chi crede nella sua acerba esperienza.