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Oltre ogni pronostico un Napoli stellare ha vinto sul campo e fuori dal campo: nessuno poteva sperare in un risultato che ha definitivamente sbaragliato la filosofia di gioco di Massimiliano Allegri che negli anni passati aveva irriso il gioco “da circo” di Maurizio Sarri.
Ieri sera Massimiliano Allegri si è dovuto arrendere all’evidenza dei fatti che raccontano di un allenatore diventato vecchio. Tornarono in panchina, Allegri e Spalletti, dopo una lunga pausa e soltanto il campo avrebbe potuto dare un giudizio: e già lo scorso campionato Spallettone, come lo definì Mourinho, si avventurò verso le zone alte della classifica mettendo bene in chiaro le sue idee sul “bello del calcio”. Rinnovato, Lucianone aveva studiato il Napoli e aveva aggiornato la sua preparazione e i cambiamenti avvenuti durante la sua assenza come il cambio di 5 sostituzioni. Da parte di Max Allegri invece nulla di nuovo, se non il “conta vincere” e magari la grande delusione di aver inutilmente atteso e sperato di sedere sulla panchina del Bernabeu.
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Napoli-Juventus, Allegri con l’amaro in bocca: battuto da chi ha studiato
Cinque volte cinque, questa Juve è stata centrata dal Napoli, cecchino impietoso che ha cancellato un po’ di numeri favorevoli nelle ultime otto partite. Eppure Max Allegri è arrivato a Napoli con la speranza che, almeno un pareggio potesse essere agguantato. Ha osato sfidare il Napoli mettendo in campo una squadra che avrebbe fatto tremare i polsi di chiunque; ha schierato l’artiglieria pesante con Chiesa, Di Maria e Milik, ovvero tre giocatori che hanno motivazioni diverse per voler emergere sotto i riflettori del mondo che erano puntati sul Maradona e, se il Napoli doveva ritrovare in toto il “suo” gioco, la Juventus doveva dimostrare che le otto vittorie non erano un bluff, né un caso.
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Così la Juventus saluta Napoli con l’amaro in bocca non avendo potuto offrire al suo ex presidente che rispetta le regole, l’ultima gioia prima del congedo forzato. Rabiot voleva dirgli grazie, così Milik che avrebbe voluto lasciare il segno. Una vera débâcle da cui verranno fuori, si spera, rispettando le regole