Battere il Napoli è diventata per ogni allenatore una sfida personale e professionale che va al di là del colore della maglia, perché ciascuno punta a trovare il tallone d’Achille dell’avversario. Un percorso anomalo quello del Napoli, accusato sempre nel passato di cedere all’ultimo miglio o comunque di non avere la tempra del vincente. Al contrario, quest’anno, le parole in conferenza stampa di tutti i tecnici che hanno già affrontato il Napoli testimoniano un attento studio della tattica di Spalletti che ha dato a questa squadra un’identità precisa. E Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo, uno dei giovani promettenti nel panorama nazionale che ha ereditato una squadra guidata per tre anni da De Zerbi, è in cerca di una svolta alla sua carriera. Nell’ultimo periodo potrebbe vantarsi d’aver inferto una sconfitta umiliante al Milan e successivamente all’Atalanta, ma Dionisi, parlando della sfida con il Napoli, sottolinea due aspetti: 1) l’identità; 2) più partite nella partita.
Leggi anche: Sassuolo-Napoli, le probabili formazioni: due cambi per Spalletti, Berardi in dubbio
Napoli, Dionisi sicuro: “Se concediamo palla a loro abbiamo già perso”
La sua è un’attenta analisi di studio e di curiosità, riconoscendo al Napoli una propria identità che equivale a personalità. Dionisi dice: “Dobbiamo riconoscerci in questi: per me sarebbe un successo come squadra farsi riconoscere non solo come gioco. Sappiamo qual è la nostra identità: delle volte riusciamo ad esprimerla, altre volte meno”. Una dote, quella sottolineata dal tecnico del Sassuolo, che fa riconoscere “lo stile” Napoli anche quando subisce il gioco dell’avversario o non riesce a imporlo con un gioco pulito. Alla stessa maniera, Dionisi riconosce agli azzurri di Spalletti di saper mutar pelle nei 90 e più minuti: “Ci saranno più partite dentro la stessa partita- spiega il tecnico -; se concediamo la palla al Napoli tutta la partita, abbiamo già perso”. Sotto i riflettori, il Napoli è diventato lo “sfizio” che in molti vorrebbero soddisfare affrontando la capolista con un agonismo speciale condiviso da tutti i giocatori. La partita della vita di ogni squadra per celebrare una vittoria che resterebbe memoria del club in un anno storico.