Proverà il Milan, impegnato questa sera all’Olimpico contro la Lazio, a contenere la distanza dal Napoli. Anche l’Inter cede, perdendo in casa contro l’Empoli e distaccandosi di ben 13 punti dalla capolista. Il Napoli costretto a viaggiare in solitudine con 5 squadre a lottare per tre posti Champions. Le milanesi, a turno, si rilassano e reagiscono in una discontinuità di rendimento ancor più accentuata rispetto allo scorso campionato quando proprio il Napoli aveva meglio retto per compattezza, gioco e maturità fino al momento in cui s’infilò in un tunnel che gli costò lo scudetto. Fu proprio la sconfitta con l’Empoli in trasferta per 3-2 il 24 aprile che segnò la fine della rincorsa lasciando alle milanesi la possibilità di mettere le mani sul triangolino. Una breve crisi degli azzurri che segnò l’inizio di un periodo di contestazioni che si sono concluse solo dopo i primi successi eclatanti. Le delusioni lasciano il segno e soltanto oggi, dopo 16 vittorie, 1 sconfitta e 2 pareggi, tutti i tifosi non cullano più un sogno ma da giocatori di tressette trezziano in silenzio la carta vincente: sotto a chi tocca.
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E domenica sera (l’ex) derby del Sud metterà di fronte nuovamente due tecnici diversamente istrionici che si amano, si temono, si stimano, si odiano secondo i momenti della partita. Mourinho appella l’amico-nemico “Spallettone” all’inizio per lasciarsi poi andare a proteste e sceneggiate portoghesi com’è stato durante Roma-Napoli il 23 ottobre scorso, quando dovette accettare la sconfitta arrivata dall’eurogol di Osimhen a dieci minuti dal termine. E domenica arriverà carico a mille perché più di tutti potrà sfruttare la penalizzazione inflitta alla Juventus che ha lasciato un posto all’asta.
Sui siti locali (Voce Giallorossa) vanno cauti, quasi mettendo le mani avanti: “Dover giocare col Napoli da 50 punti nel girone d’andata è un po’ una nota stonata, un impegno che non si inserisce di certo nella gradualità con cui i giallorossi sono fino adesso cresciuti. Ma proprio perché l’avversario è risultato insormontabile quasi per tutti in questo campionato, anche un risultato non positivo… “ Ma Spalletti ha tre anni in più di Mourinho che giovedì spegnerà 60 candeline e non può certo cadere nell’ingenuo tranello di chi alza bandiera bianca.