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La Juve vuol proseguire, il Napoli vuol ritrovare: sarà questo il tema della sfida di domani sera nella bolgia del Maradona che torna ai fasti di un tempo con i tifosi che amano e credono in questa squadra ma temono nuvole nere di dubbia provenienza. I bianconeri vogliono proseguire nel filotto vincente “per caso”, giocando male come Allegri sa fare benissimo, mentre il Napoli vuole ritrovare l’estro e l’armonia che son proprie degli azzurri sin dai tempi di Mazzarri. Ma sarà una partita dura come tutte quelle che promettono grandissime aspettative. La Juventus manderà in campo l’artiglieria pesante e secondo le ultimissime, Allegri potrebbe decidere di schierare anche Federico Chiesa dal primo minuto nella linea Maginot di centro campo a 5 lasciando in attacco Di Maria e Milik. Strategie collaudate che Spalletti ben conosce e che potrebbero risultare vane se tutti gli azzurri ritroveranno il ritmo delle prime 15 partite. Per il Napoli pochi i dubbi per un 4-3-3 già collaudato contro la Sampdoria ma che dovrebbe contare molto sui cambi del secondo tempo potendo contare su Raspadori e Simeone che scalpitano, ma anche su Elmas, sempre più affidabile, qualora parta dalla panchina.
Verso Napoli-Juventus, il tema tattico della sfida
Ma l’interrogativo del primo quarto d’ora sarà “chi attacca chi” e sin dal fischio di Doveri si capirà se la prudenza suggerirà una fase di studio prima di sferrare l’attacco. In molte circostanze il Napoli ha lasciato l’iniziativa dei primi dieci minuti agli avversari che poi sono crollati, ma la Juventus raramente cade nella trappola di una squadra che può trovare un corridoio percorso da Osimhen. Tattica, attesa e lucidità saranno protagonisti in una serata di lucida sana follia sportiva. In casa Juve attendono la prova del nove come un esame – questo non farsa – per sperare di riaprire il discorso scudetto o, quanto meno, di ridare credibilità ad una squadra che ancora non conosce il futuro che sarà scritto dai giudici. Intanto i bianconeri ricordano quanto sia impegnativa la trasferta al Maradona dove si contano tre sconfitte consecutive, l’ultima delle quali, a settembre dello scorso anno, con un gol all’86° di Koulibaly che concesse alla squadra di Spalletti di proseguire a punteggio pieno uno splendido inizio di campionato.