Con il tumulto scoppiato in casa Napoli dopo la vittoria del terzo scudetto relativo alla questione Spalletti sono tanti i nomi fatti in qualità di possibili sostituti dell’allenatore toscano e tra questi compare il nome di Luis Enrique. L’allenatore ex Roma e campione d’Europa con il Barcellona, dopo la sua esperienza con la nazionale spagnola, è alla ricerca di una squadra e gli azzurri potrebbero essere la meta perfetta per una rosa abituata a palleggiare.
Su Luis Enrique ha parlato il Ds Sabatini nel corso della trasmissione Calcio Napoli 24 Live dicendo: “Luis Enrique ha una statura morale e comportamentale incredibile, è un allenatore importante, ha vinto tanto e ha vinto nettamente. La piazza Napoli è molto calda e questo per gli allenatori è un bene, poi non il Napoli per stile di gioco non è diverso dal Barcellona, va detto che però dopo un anno così buono con Spalletti non sarà facile ripetersi”.

“Non credo ci siano possibilità per me di venire a Napoli, non penso di essere il tipo di ds che piace a De Laurentiis, la piazza è affascinante, ma mi tiro fuori . Riguardo il mio futuro dico che potrei tornare in carreggiata, ma adesso devo recuperare tanto calcio, non sono riuscito a guardare Italia U20-Brasile U20, non mi spiego come sia stato possibile”.
Napoli, Sabatini su Spalletti: “Nessuna pausa durante il percorso, è normale arrivare stanchi”
Nel corso dell’intervista rilasciata durante Calcio Napoli 24 Live l’ex Ds di Inter e Salernitana Walter Sabatini ha dato il suo parere anche sull’ottimo lavoro svolto dall’allenatore del Napoli Luciano Spalletti nel corso della stagione. “Non sento Spalletti da tempo, ma so bene quanto bene ha lavorato, nel percorso non ha mai avuto una pausa o un tentennamento è normale arrivare poi stanchi al traguardo”.

“Un grande valore che attribuisco al lavoro di Spalletti è che anche dopo lo scudetto ha dato al suo Napoli la mentalità di voler continuare a vincere, la vittoria contro l’Inter serviva per dimostrare che gli azzurri potevano arrivare in finale di Champions League, era una sorta di rivincita”.