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Il campionato è arrivato al suo giro di boa, e il girone di andata si è concluso. La seconda parte di stagione comincia con la ventesima giornata di Serie A che vedrà, a conclusione del turno domenicale, il derby del Sole tra Napoli e Roma, previsto per domenica 29 gennaio alle ore 20.45. Gli uomini di Luciano Spalletti, grande ex della gara, arrivano alla partita con il vento in poppa dopo aver concluso la prima metà di campionato al primo posto in classifica con la cifra record di 50 punti, a ben 12 lunghezze di distanza dal Milan secondo. Anche i giallorossi vengono da una vittoria, lo 0-2 in casa dello Spezia, che ha permesso loro di portarsi a 37 punti, a pari merito con i cugini della Lazio e con l’Inter, e ad un solo punto dai rossoneri, nonostante in classifica sia segnata al quinto posto a causa di una differenza reti sfavorevole. Con una vittoria, gli uomini di José Mourinho potrebbero mettere pressione alle milanesi, impegnate nel turno successivo in un derby nel quale almeno una di esse perderà punti, situazione della quale i capitolini potranno approfittare.

Napoli-Roma, arbitra Orsato: ecco la sestina completa
Per una partita delicata come il derby del Sole tra Napoli e Roma, valido per la ventesima giornata di Serie A e previsto per domenica 29 gennaio alle 20.45, serviva un arbitro di grande livello e caratura internazionale, motivo per il quale è stato scelto Daniele Orsato. Nato a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, nel 1975, e iscritto alla sezione di Schio, della stessa provincia, ha iniziato ad arbitrare a soli 17 anni, nel 1992, svolgendo la necessaria gavetta tra i dilettanti per poi essere promosso in Serie C nel 2002. Dal 2006 è arbitro di Serie A e B, e dal 2010 anche direttore di gara internazionale per UEFA e FIFA, per le quali ha diretto la finale di Champions League 2020 tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco, vinta dai bavaresi per 0-1, e la semifinale dei Mondiali di Qatar 2022, vinta dai futuri campioni dell’Argentina per 3-0 contro la Croazia. Nel 2020 è stato nominato Miglior arbitro dell’anno IFFHS dalla International Federation of Football History & Statistics, a coronamento di una carriera ricca di riconoscimenti e premi. Ad assisterlo come guardalinee ci saranno Alberto Tegoni e Giovanni Baccini, con Antonio Rapuano a svolgere il ruolo di quarto ufficiale. Aleandro Di Paolo sarà l’operatore al VAR, con Lorenzo Maggioni come assistente.
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Napoli, i precedenti con Orsato: equilibrio quasi perfetto
Sono ben 48 le partite del Napoli arbitrate da Daniele Orsato, della sezione di Schio. Il bilancio per i partenopei è in sostanziale equilibrio, avendo collezionato 17 vittorie, 15 pareggi e 16 sconfitte. La prima partita degli azzurri arbitrata dal direttore di gara veneto risale addirittura alla Serie C 2004-05, alla settima giornata, data nella quale si registra uno scialbo 0-0 in casa della SPAL. Il primo incrocio in Serie A corrisponde anche alla prima sconfitta con il fischietto di Schio, nel 3-0 in casa del Catania firmato da Giuseppe Colucci, Gionatah Spinesi e Juan Manuel Vargas, alla trentaduesima giornata del campionato 2007-08. Per trovare la prima vittoria in Serie A con Orsato bisogna arrivare alla trentasettesima giornata del campionato 2009-2010, con il 2-0 casalingo contro l’Atalanta, con doppietta di Fabio Quagliarella, che condannò i bergamaschi alla retrocessione. L’ultimo incrocio è stato durante lo scorso campionato, alla ventottesima giornata, con la sconfitta per 0-1 al Diego Armando Maradona contro il Milan arrivata grazie alla rete di Olivier Giroud. Analizziamo dunque le partite più memorabili degli azzurri con la direzione del vicentino, in ordine rigorosamente cronologico.
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30 marzo 2014, Napoli-Juventus 2-0: Callejón e Mertens stendono la Signora
Trentunesima giornata del campionato 2013-14: il titolo sembra ormai saldamente nelle mani della Juventus del record (102 punti a fine stagione), che affronta al San Paolo il Napoli di Rafa Benítez, al suo primo anno sulla panchina azzurra. Il tecnico spagnolo schiera i suoi con il 4-2-3-1 che prevede Pepe Reina in porta, difeso da Henrique a destra, Faouzi Ghoulam a sinistra e la coppia formata da Federico Fernández e Raúl Albiol al centro. A centrocampo Gökhan Inler e Jorginho reggono la linea di trequartisti formata da José María Callejón, Marek Hamšík e Lorenzo Insigne alle spalle di Gonzalo Higuaín. Al 37′, dopo un primo tempo bloccato, caratterizzato soprattutto dalle parate di Gianluigi Buffon e da un gol annullato al capitano per fuorigioco, quello che allora era un ancora inedito lancio di Insigne premia il taglio di Callejón, come tante volte farà nel corso degli anni passati insieme in azzurro: l’ex Real Madrid tocca il pallone quel tanto che basta e neanche il numero 1 bianconero, che pure riesce a sfiorare il pallone, può impedirgli di finire la sua corsa in rete. La ripresa segue lo stesso copione, con la Vecchia Signora mai davvero pericolosa e Gigi a salvare ripetutamente il risultato con le sue parate. All’81’, pochi minuti dopo il suo ingresso al posto di Hamšík, è Dries Mertens a raddoppiare: lancio preciso di Goran Pandev che trova il belga, il quale difende la palla dall’assalto di Claudio Marchisio e, appena entrato in area, trova il destro sul secondo palo che lascia Buffon immobile.
3 maggio 2014, Napoli-Fiorentina 3-1: gli azzurri conquistano la quinta Coppa Italia
Dopo aver superato rispettivamente Roma ed Udinese in semifinale, Napoli e Fiorentina si affrontano allo stadio Olimpico di Roma nella finale della Coppa Italia 2013-14. Dopo un prepartita incerto, dovuto agli scontri che hanno portato alla morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito, l’arbitro Daniele Orsato decide, in accordo con i capitani, di far giocare la partita. Rafa Benítez schiera i suoi con la stessa formazione che ha battuto la Juventus nella gara precedentemente analizzata, e la scelta si rivela azzeccata. Dopo poco più di dieci minuti, infatti, Lorenzo Insigne, su assist perfetto di Marek Hamšík, con il suo solito tiro a giro batte Neto siglando l’1-0. Passano soltanto cinque minuti e l’attaccante originario di Frattamaggiore si ripete: Gonzalo Higuaín sfonda sulla destra, il suo passaggio in mezzo non trova Hamšík, troppo avanzato, ma il numero 24 è pronto dal lato opposto a correggere il pallone in rete, sfruttando anche la deviazione di Nenad Tomović che mette fuori causa il portiere. Doppietta per il futuro capitano azzurro, che neanche il gol di Juan Manuel Vargas, arrivato al 28′ con un ottimo inserimento e un sinistro che non lascia scampo a Pepe Reina, riesce a vanificare.
Nel secondo tempo, è soprattutto la Fiorentina ad attaccare, alla ricerca del pareggio, e a mettere in seria difficoltà il Napoli in più di un’occasione, aiutata anche dalla superiorità numerica dopo l’espulsione per doppio giallo di Gökhan Inler al 79′. La poca precisione dei viola e le parate di Reina tengono gli azzurri in partita e al 92′, quando mancano ormai pochi secondi al fischio finale, José María Callejón premia l’inserimento di Dries Mertens, entrato circa trenta minuti prima, e il belga, con un preciso diagonale, batte Neto per la terza volta, venendo sommerso dall’abbraccio dei compagni che festeggiano la rete che chiude la gara. Il Napoli vince la sua quinta Coppa Italia, alzata al cielo dal capitano Marek Hamšík, ad oggi la penultima della sua storia, coronando con un trionfo la prima stagione di Rafa Benítez sulla panchina azzurra.
28 novembre 2021, Napoli-Lazio 4-0: Zieliński, Mertens e Fabián omaggiano al meglio Maradona
A poco più di un anno dalla scomparsa di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, il Napoli, con una maglia che celebra l’indimenticabile campione, affronta la Lazio degli ex Maurizio Sarri e Pepe Reina nello stadio che prende il nome proprio dal Pibe de Oro. Il tecnico azzurro Luciano Spalletti, senza l’infortunato Victor Osimhen, si affida a Dries Mertens come punta del suo 4-2-3-1, con Hirving Lozano, Piotr Zieliński e Lorenzo Insigne alle sue spalle. Stanislav Lobotka e Fabián Ruíz compongono la linea mediana, con il polacco che spesso arretra per dare supporto formando un 4-3-3. Giovanni Di Lorenzo, Amir Rrahmani, Kalidou Koulibaly e Mário Rui proteggono la porta difesa da David Ospina. Dopo soli sette minuti di gioco, è proprio Zieliński a sbloccare il punteggio, con un potente destro dall’interno dell’area. Tre minuti dopo, è già 2-0: Insigne, con un tocco di esterno di prima, trova Dries Mertens, che mette a sedere prima Acerbi e poi Patric prima di concludere a rete. Nella prima frazione c’è tempo anche per il terzo gol, sempre ad opera del numero 14, che al 29′, con uno straordinario destro da fermo, da posizione defilata al limite dell’area, batte per la terza volta Reina. Nel secondo tempo gli azzurri gestiscono senza patemi, completando il capolavoro a cinque minuti dalla fine con il solito, chirurgico sinistro da fuori di Fabián Ruíz, che trova l’angolino alla destra del portiere spagnolo per il 4-0 finale.