Dal momento che si sta disputando una stagione del genere, soprattutto quando si arriva ad esprimere un gioco così coinvolgente e efficace sia in Italia che in Europa, è inevitabile che prima o poi vengano fatti innumerevoli complimenti e che si scambino opinioni generali sul tipo di situazione che si sta vedendo con i partenopei. Questo è quello che si sta osservando e vedendo in casa Napoli, con la formazione di Luciano Spalletti che sta dominando in lungo e in largo e che attualmente ha un vantaggio di +9 punti sulla seconda in classifica. Il tipo di calcio è un qualcosa di straordinario, però sicuramente ci sarà da valutare la tenuta fisica della squadra campana, che comunque resta un punto interrogativo per le troppe partite che restano da disputare in questa stagione. I paragoni sono tanti, c’è persino quello fatto con il vecchio Napoli di Maurizio Sarri, che era uno di quelli che ha espresso il miglior gioco nelle ultime annate per la formazione partenopea.
Leggi anche: Napoli, De Zerbi: “Stanno dando spettacolo”

Napoli, le parole di Antonio Giordano
Come ampiamente già anticipato, il percorso che stanno facendo gli azzurri è un qualcosa di a dir poco straordinario, soprattutto per la facilità di gioco espressa in tutte le situazioni con nuovi calciatori, giovani ed inesperti, che si sono dovuti adattare in fretta al nuovo campionato. Cosa che è accaduta in fretta in casa Napoli, perché grazie alle immense qualità tecniche ciò non è stato un problema e proprio su questo è voluto intervenire il giornalista del Corriere dello Sport Antonio Giordano, ai microfoni di Canale 8 durante “Ne Parliamo il Lunedì”, ed ecco le sue parole: “La gara spartiacque del Napoli è quella contro la Juve, perchè è di un’altra dimensione. E’ una partita che sfugge ai pronostici. Dentro una partita ci sono gli stati d’animo della città. Detto ciò è talmente tanto bello questo Napoli che è stato capace di oscurare il Napoli di Sarri. Lo ha fatto attraverso un gioco che forse gli assomiglia e con un cinismo, una concretezza e senso della praticità. E’ ancora più bello perchè lo fa nell’anno in cui si rifonda, oggi la rifondazione del Napoli passa in secondo piano ma è invece l’elemento centrale”.