In questa annata la squadra allenata dal tecnico Luciano Spalletti, sta dimostrando di essere sullo stesso livello dei migliori club d’Europa, ciò dimostrato dalle spaventose statistiche registrate in seguito alle prestazioni di questo arrembante Napoli. Ad oggi in Serie A, il club partenopeo occupa in solitaria la vetta della classifica, con un distacco di 15 punti di vantaggio sul secondo posto, occupato dall’Inter di Simone Inzaghi. Dominante sotto ogni punto di vista statistico e non, il Napoli attualmente registra il miglior attacco della lega con 54 gol fatti, miglior difesa con soli 15 gol subiti e uno stile di gioco spettacolare ed estremamente europeo, come dimostrato anche dal grande cammino percorso in Champions League, dove si è piazzato primo, sopra squadre esperte come Liverpool e Ajax. Uno dei principali punti di forza degli azzurri, è la grande coesione del gruppo e la disponibilità di ogni calciatore di sacrificarsi per il compagno, soprattutto nei momenti più difficili. Un modello, che rappresenta a pieno il profilo appena descritto, è Giovanni Simeone, che nonostante la piena consapevolezza di essere una seconda scelta rispetto all’insostituibile Victor Osimhen, si è sempre sacrificato e messo a disposizione per la propria squadra e per la propria maglia.
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Le parole di Simeone
A parlare dell’inizio della sua avventura e delle sue prime impressioni sulla città partenopea, è stato proprio Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, che ai microfoni di Sky Sport UK ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Essere un argentino qui a Napoli è fantastico. Il Napoli è diverso. Questo club rappresenta la storia d’Italia, la storia di Diego Armando Maradona. Per me è un onore giocare qui, perché tutti i tifosi mi vedono argentino e proprio per via di Maradona mi vogliono bene. È Maradona, Maradona, Maradona… Non si tratta solo del club, ma dell’intera città in cui sono tutti fan. Tutti parlano e respirano di calcio. I napoletani da questo punto di vista sono molto simili agli argentini. Parliamo in modo simile, abbiamo gli stessi gesti. Sembra davvero di essere a casa. Io sono come loro perché il calcio per me è una passione”.

“Il debutto contro il Liverpool è stato il momento migliore, la prima partita, il primo goal: un sogno che si avvera. Non è facile sapere che non inizi da titolare. Quando il mister mi dice che sarò in panchina fa male, ma mi preparo sempre come se stessi iniziando dal primo minuto. Devo essere pronto a tutto. La vita è così, devi essere pronto per i momenti che avrai a disposizione. Io sono pronto per ogni minuto che mi viene concesso. La qualità del tempo e più importante della quantità. Ho avuto questa idea: ho capito che avevo bisogno di scrivere, avevo bisogno di studiare. Tutti i portieri hanno un allenatore, quindi mi sono detto se è importante per i portieri studiare gli attaccanti, allora deve essere abbastanza importante per gli attaccanti studiare i portieri. Adesso studio molti portieri perché ritengo che sia importante che gli attaccanti conoscano il loro comportamento tra i pali. Ho bisogno di conoscere i loro movimenti. Studio molto e molto a fondo, così quando sono in campo so quando e dove tirare. È tutto scritto nel mio taccuino. Prima di ogni partita scrivo i nomi dei giocatori e le mie idee per diversi scenari. Qual è la cosa migliore che posso fare contro quel portiere? Poi immagino quel momento. Questo è il secondo anno che lo faccio, scrivo prima di ogni partita. Ogni momento libero che ho a casa vado sull’app Wyscout e scrivo qualcosa di nuovo. Quello che sto vivendo attualmente è il miglior momento della mia carriera, ma questo non è il mio limite. Posso ancora migliorare, ho ancora tanta strada da fare. So che se continuo ad allenarmi posso crescere”.

“Vincere un trofeo? Il gruppo è la cosa più importante, servirà ogni mio compagno. Se l’attaccante titolare non segna, il sostituto può farlo. Lo stesso vale per la difesa e per il centrocampo. È importante sapere che possiamo contare su tutti all’interno della squadra. Per ottenere le vittorie, dobbiamo essere presenti in ogni partita. Mio padre dice una cosa che ho sempre cercato di ricordare “partido a partido”, cioè partita dopo partita. Dobbiamo essere pronti per ogni partita, perché ogni tre punti contano. Sento la stessa cosa con la Champions League. Sento che possiamo giocare contro qualsiasi club. Poi è difficile dire se vincerai o meno, ma noi siamo pronti, per noi la Champions League è davvero importante. Voglio esserci ancora a giugno. Come ti sentirai se il Napoli farà qualcosa di speciale? Non lo so perché non ho vinto niente. Quando sarà il momento, forse te lo dirò”.