A parole spegne il fuoco dell’euforia che cresce attorno alla squadra, e poi chiede ai tifosi di essere vicini “a lei”: “Che ci stiano vicini, soprattutto in questo momento qui. Si fa tutto per lei: città, maglia, squadra e storia di Napoli. Tutto per lei, non per lui: niente per singoli elementi, tutto per la città.” Ed è sincero, non si inventa un sentimento che trascina e trasforma tutti perché Lucianone aveva capito prima ancora di arrivare a Napoli quale atmosfera si sarebbe potuta creare attorno al Napoli se…..fosse in itinere quel che può succedere. E tuttavia il Maradona non ha vissuto nel recente passato molti sold-out, ovvero il tutto esaurito che per gli antichi tifosi voleva dire assistere ad una partita in piedi ma su un sol piede per mancanza di spazio per l’altro. Tempi di tifo purissimo che negli anni si è razionalizzato lasciando ai soloni del lunedì analisi al veleno che si diffondeva anche sulla squadra. Nel recente passato lo stadio semi-vuoto e i fischi ingenerosi dopo un pareggio o una sconfitta di misura sono un ricordo ancora vivissimo. E Spalletti che non dimentica dà un appuntamento: “Quello che ho da dire lo dirò in conferenza, ci daremo appuntamento lì, in conferenza stampa”.
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Napoli, lo Spezia è avversario ostico: Spalletti affronta i prossimi impegni con calma e fiducia
E sarà l’invito ufficiale per i tifosi ad essere accanto alla squadra che mostra calma, maturità, fiducia nei propri mezzi: ma da grande e navigato tecnico sa che anche uno spiffero può recar danni. In sequenza il Napoli ha in calendario tre partite facili, per poi entrare in clima Champions dove il Napoli rappresenta ormai la mina vagante che ogni top club vorrebbe oggi evitare. Sicché si comincia dallo Spezia di cui ha parlato anche Gollini, l’ultimo felice arrivato: “Spezia è uno stadio ostico, molto piccolo, vicino, il pubblico sarà caldo. Poi quando uno è primo in classifica gli altri giocano sempre col coltello tra i denti. Ma noi andremo a Spezia e ci faremo trovare pronti”. Resta tuttavia quel timore che qualcosa interrompa l’incanto: ma per ora Luciano Spalletti deve difendersi dall’assalto dei tifosi che ieri a Castel Volturno hanno assaltato la sua auto per un selfie storico. In sedici mesi dal suo debutto sulla panchina azzurra, un’altalena di emozioni, delusioni, speranze, euforia, attese, timori ma anche la gioia di poter donare tanti Pulcinella.