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C’è chi evita di pronunciare la parola magica; c’è chi sogna la grande abbuffata nel giorno in cui il Napoli segna il record di distanza dalla seconda in classifica a metà campionato. Non può correre più sottotraccia neanche in Europa già in allarme come possibile candidata alla finalissima. In alcuni messaggi su Instagram i tifosi hanno fatto i conti per arrivare in fondo al campionato e lottare con la stessa convinzione per la Champions League: il Napoli ha 4 sconfitte da spendere magari in occasione delle partite Champions. La prima al rientro da Francoforte, nella trasferta ad Empoli che è un po’ la bestia nera del Napoli; la seconda in occasione dei quarti e così fino alla finale all’Atatürk Olympic Stadium di Istanbul il 10 giugno 2023.
Per ora un sogno; domani forse un obiettivo in un momento in cui il mondo del calcio sta vivendo una metamorfosi che può cambiare anche le percezioni, i 15 punti negati alla Juventus sono un segnale di discontinuità dopo tanti segnali di buonismo che hanno fatto credere all’impunità della squadra bianconera. Un’industria di tifo attorno al quale soldi e potere si fondevano lasciando ogni strada percorribile.
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Ed Evelina Christillin, membro del consiglio FIFA, storicamente vicina alla famiglia Agnelli e ben nota tifosa juventina, durante 90° minuto ha così commentato il caso Juventus: “Siamo rimasti tutti molto stupiti nel vedere che i 9 punti richiesti dal procuratore Chiné sono stati aumentati addirittura a 15. Bisogna aspettare di leggere quello che c’è nella sentenza perché noi magari abbiamo conoscenza solo di un pezzo di questa storia, che è veramente brutta. Ne mancherà ancora un pezzo anche dopo la sentenza perché ci sarà tutto il discorso sulla manovra stipendi. Ci saranno danni economici per la non partecipazione alle coppe europee, ma non solo: meno gente allo stadio, meno abbonamenti, meno sponsor. Qualcuno l’altro giorno diceva che un bambino di 10 anni è difficile che diventi tifoso juventino dopo una botta del genere”.
Una generazione che potrebbe cambiare maglia in seno ad una famiglia juventina; una generazione di giocatori che potrebbe cambiare maglia in cerca di quella vincente; una nuova ipotesi di diritti tv dove gli Agnelli non dirigono l’orchestra; una nuova Lega in cui piccole e grandi club possano affrontare il campionato liberamente.
E proprio in questo clima di cambiamento, il Napoli si propone come protagonista di un nuovo corso dove l’azzurro colori quel grigio che non dà alcuna gioia.