La ventunesima giornata di Serie A vedrà tra le partite più attese di giornata non soltanto il derby della Madonnina tra Inter e Milan, ma anche la capolista Napoli impegnata alle 12.30 di domenica 5 febbraio al Picco contro lo Spezia, in una gara importantissima per tutte e due le squadre. In caso di vittoria, infatti, i partenopei potrebbero allungare ulteriormente il proprio vantaggio su almeno una delle due milanesi, distanti rispettivamente tredici e quindici punti, e consolidare ancor di più il proprio primato in classifica. I liguri, invece, che si trovano al quartultimo posto con 18 punti, hanno bisogno di ottenere un risultato utile per allontanarsi dalle zone pericolose, con l’Hellas Verona, diciottesimo, a sole cinque lunghezze di distanza.

Spezia-Napoli, arbitra Di Bello: la sestina completa
Per la partita delicata del Picco tra Spezia e Napoli, valida per la ventunesima giornata di Serie A e prevista per domenica 5 febbraio alle 12.30, è stato designato come arbitro Marco Di Bello. Nato a Brindisi nel 1981, e iscritto alla sezione della città pugliese, ha iniziato ad arbitrare a soli 19 anni, nel 2000, esordendo nei giovanissimi provinciali per poi arrivare in Serie D nel 2006. Nel 2009 è stato nominato arbitro di Serie C1 e C2, per poi passare nel 2011 alla Serie B e tre anni dopo alla Serie A. Dal 2018 è arbitro internazionale per UEFA e FIFA. Ad assisterlo come guardalinee ci saranno Fabiano Preti e Damiano Di Iorio, con Matteo Marchetti a svolgere il ruolo di quarto ufficiale. L’operatore al VAR sarà Gianluca Aureliano, con Giacomo Paganessi come assistente.
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Napoli, i precedenti con Di Bello: azzurri in netto vantaggio
Sono 21 le partite del Napoli arbitrate da Marco Di Bello, della sezione di Brindisi. Il bilancio complessivo vede i partenopei nettamente in vantaggio, con 17 vittorie, un solo pareggio e sole 3 sconfitte. La prima gara degli azzurri arbitrata dal fischietto pugliese risale alla sedicesima giornata della Serie A 2014-15, con gli uomini allora allenati da Rafa Benítez che sconfissero al San Paolo il Parma per 2-0, chiudendo la pratica già nel primo tempo grazie alla rete di Duván Zapata e al rigore trasformato da Dries Mertens. L’ultimo incrocio tra i campani e l’arbitro brindisino risale alla stagione 2021-22, e per la precisione alla trentatreesima giornata, quando la Roma strappò un 1-1 al Diego Armando Maradona con il gol di Stephan El Shaarawy al 91′ che pareggiò i conti dopo il rigore segnato da Lorenzo Insigne nel primo tempo. Analizziamo dunque le partite più memorabili degli azzurri sotto la direzione del fischietto pugliese, in ordine rigorosamente cronologico.
17 ottobre 2020, Napoli-Atalanta 4-1: quattro gol in venti minuti segnano il trionfo degli uomini di Gattuso
Quarta giornata del campionato di Serie A 2020-21: il Napoli, reduce dalla sconfitta all’Allianz Stadium contro la Juventus, ospita al San Paolo un’Atalanta lanciatissima, reduce da tre vittorie consecutive. Per l’occasione, il tecnico partenopeo Gennaro Gattuso schiera il suo fidato 4-2-3-1 con David Ospina tra i pali, difeso dalla linea composta da Giovanni Di Lorenzo, Kōstas Manolas, Kalidou Koulibaly ed Elseid Hysaj. A centrocampo ci sono Fabián Ruíz e Tiemoué Bakayoko, in supporto alla linea di trequartisti con Matteo Politano, Dries Mertens e Hirving Lozano. Victor Osimhen, alla sua prima stagione in azzurro, è l’unica punta. I campani sbloccano la gara al 23′, con il numero 11 che corregge in rete, totalmente indisturbato, un pallone messo al centro dall’ex Sassuolo. Quattro minuti dopo arriva la doppietta del messicano che, servito ottimamente da Mertens, batte Sportiello con un destro diretto all’angolino basso. Alla mezz’ora, Politano insacca il 3-0 con un gran sinistro da fuori area. Il quarto gol arriva al 43′, con Osimhen che trova, sempre dalla distanza e su un ottimo lancio di Ospina, la prima rete stagionale. Nel secondo tempo, i bergamaschi trovano il gol della bandiera con Sam Lammers, ma la sostanza non cambia: 4-1 e sorpasso in classifica per i partenopei, che si piazzano al terzo posto.
29 novembre 2020, Napoli-Roma 4-0: poker nel ricordo di Diego
Il 25 novembre 2020 il mondo del calcio è scosso da una notizia devastante: all’età di 60 anni, compiuti da poco meno di un mese, Diego Armando Maradona muore a causa di un edema polmonare acuto causato da un’insufficienza cardiaca. Il Napoli ha perso il suo eroe, l’uomo che l’ha trascinato ai più grandi trionfi, e decide di onorarlo non solo con una maglia bianca e azzurra che ricorda la divisa della sua Argentina, ma anche con una prestazione straordinaria contro la Roma, nello stadio che pochi mesi dopo prenderà il suo nome. Gennaro Gattuso schiera, nel suo 4-3-3, Alex Meret in porta, con Mário Rui al posto di Elseid Hysaj nella linea difensiva, per il resto identica alla gara precedente. A centrocampo c’è Diego Demme in cabina di regia, affiancato da Fabián Ruíz e Piotr Zieliński, mentre in attacco Hirving Lozano e Lorenzo Insigne agiscono ai lati di Dries Mertens. Il gol che sblocca la gara arriva alla mezz’ora, quando il capitano, su punizione da posizione defilata, batte un colpevole Mirante, festeggiando con un bacio alla maglia numero 10 tra le lacrime. Nel secondo tempo, i partenopei dilagano: al 64′ Fabián raddoppia con il suo solito, chirurgico sinistro da fuori area, poi ci pensa Mertens, all’81’, a ribattere in rete un tiro dalla distanza di Eljif Elmas sul quale la respinta del portiere avversario è rivedibile. Cinque minuti più tardi Matteo Politano, entrato da poco, mette la parola fine alla gara saltando tutta la difesa giallorossa, compreso Mirante, e depositando in rete il pallone del definitivo 4-0.
22 aprile 2021, Napoli-Lazio 5-2: dominio totale degli azzurri
Nella stessa stagione, alla trentaduesima giornata, il Napoli, con lo stesso completo con il quale ha battuto la Roma, schianta anche la Lazio per 5-2 al Diego Armando Maradona. La formazione schierata da Gennaro Gattuso è simile a quella che ha battuto l’Atalanta nella gara precedentemente analizzata, con le sole differenze che vedono la presenza di Lorenzo Insigne a sinistra e di Piotr Zieliński sulla trequarti, alle spalle di Dries Mertens, avanzato a giocare da centravanti al posto di Victor Osimhen, da poco tornato da un infortunio. Il dominio azzurro è chiaro fin dai primi minuti di gara, e al 7′, dopo un’azione pericolosa in contropiede degli avversari, l’arbitro Di Bello, richiamato dal VAR, deve giudicare un intervento falloso si Sergej Milinković-Savić che, sul calcio d’angolo precedente, colpisce in testa Kōstas Manolas causando un calcio di rigore, prontamente trasformato da Insigne. Cinque minuti dopo è lo stesso capitano, con un lancio millimetrico, a trovare Mertens, il quale vede il movimento di Matteo Politano sulla destra e lo serve. Il numero 21, con un ottimo sinistro dall’interno dell’area, sigla il 2-0 con il quale si conclude la prima frazione di gioco.
Nel secondo tempo è ancora il Napoli a dominare, e a trovare il terzo il gol, con un gran pallonetto di destro da fuori area da parte di Insigne, che batte l’ex compagno Pepe Reina per la seconda volta in serata. Doppietta per il capitano, ma non è ancora finita. Al 65′ Zieliński, con uno splendido controllo orientato su rimessa laterale di Di Lorenzo, salta due avversari sulla destra e serve Mertens il quale, dal limite dell’area, tira praticamente da fermo trovando il 4-0. Con i gol di Ciro Immobile in contropiede e di Sergej Milinković-Savić su punizione la Lazio prova a riaprire la gara ma, a dieci minuti dalla fine, il neo entrato Victor Osimhen, servito da Hirving Lozano, trova il quinto gol che vale la sua sesta firma in campionato. Finisce quindi 5-2, con gli azzurri che scavalcano i capitolini al quinto posto in classifica continuando la rincorsa ad un posto in Champions League che, come tutti ricordiamo, finirà con l’amaro pareggio per 1-1 contro il Verona all’ultima giornata.